Introduzione a F.E. Zeglirscosac, Ensayo sobre el origen y naturaleza de las pasiones, del gesto y de la acción teatral, a cura di Sandra Pietrini, traduzione di Pietro Taravacci, Trento, Università degli Studi di Trento, 2010, pp. XI-LVII.
A partire dalla fine del Settecento, cominciò ad emergere in Spagna un particolare interesse per l’arte della recitazione, che nel secolo successivo darà luogo a una cospicua fioritura di trattati di mimica. Le prime riflessioni sull’arte dell’attore attingono a diverse tradizioni, dalla fisiognomica ai trattati sulle passioni, ispirandosi in parte alle codificazioni espressive dei vari sentimenti proposte da Charles Le Brun nella seconda metà del Seicento. Il primo trattato sistematico sull’espressione delle passioni applicata al teatro è l’Ensayo sobre el origen y naturaleza de las pasiones, del gesto y de la acción teatral di Fermín Eduardo Zeglirscosac, del 1800, che viene qui riprodotto in ristampa anastatica, accompagnato dalla traduzione di Pietro Taravacci e dall’introduzione di Sandra Pietrini. L’autore del trattato, dietro al cui pseudonimo si cela probabilmente Francisco Rodríguez Ledesma, attinge a piene mani a due testi, la Conférence sur l’expression générale et particulière des passions di Le Brun e il trattato sull’espressività di Johann Jakob Engel, le Ideen zu einer Mimik (1785-86), che ebbe un’influenza determinante sulle successive eleborazioni di teorie della mimica. L’originalità dell’Ensayo non consiste solo nell’ardita combinazione delle due fonti, ma nell’intento di proporsi come strumento didattico per l’insegnamento della declamazione, di cui proprio in quegli anni cominciavano ad essere istituite cattedre all’interno delle scuole di recitazione. A cavallo fra i due secoli, emerse infatti l’esigenza di conferire maggiore dignità professionale all’arte dell’attore e di istituzionalizzarne l’insegnamento, contrastando l’istrionismo sregolato dei comici. All’interno di questo contesto, il trattato di Zeglirscosac presenta alcuni elementi fortemente innovativi, come l’importanza attribuita al direttore del teatro, e assume una rilevanza decisiva per lo sviluppo delle successive teorizzazioni, aprendo la strada alla lunga stagione dei trattati di recitazione e dei manuali di mimica.